Semplici regole per diventare ricchi con il propio lavoro.
Prima di tutto diciamo che chi è diventato ricco ha creduto in se stesso. Lo dimostrano esempi di donne e uomini che si sono fatti da soli come Ophra Winfrey a Mark Zuckerberg, da Bill Gates a Donald Trump. Infatti tutti hanno in comune l’incrollabile fiducia di essere in grado di vendere le proprie idee e di usare la propria creatività per fare soldi, facendo le
cose che amano fare. Lo certifica Steve Siebold, autore di un best seller intitolato “Come pensano i ricchi ” e che ha passato gli ultimi trent’anni a intervistare milionari di tutto il mondo. Secondo lui è utile identificare gli atteggiamenti e i modi di pensare possano portare dalle stalle alle stelle. “I ricchi credono nelle opportunità, l’individuo medio crede nella scarsità”, sintetizza Siebold. E questo, molto spesso, trattiene le persone dall’agire.
La seconda variabile ha a che fare con il rischio. I ricchi evitano i luoghi comuni:
se tutti vanno a destra, loro vanno a sinistra. Quando il mercato
suggerisce di investire, disinvestono. Quando le attività chiudono i
battenti, i ricchi danno vita a nuovi business. Le persone destinate a
fare fortuna, insomma, fanno l’opposto di quanto decidono di fare
tutti quelli che passeranno la vita con un lavoro dalle nove alle
cinque. Dei tre milioni di superricchi che si sono fatti da soli negli
Stati Uniti, il 90% non ha un’educazione formale, perchè ha preferito
concentrarsi e diventare esperto di un unico settore. La terza variabile, dunque, ha a che fare con l’istruzione: “In media, i ricchi sono specializzati in una sola area. Invece di andare al college, puntano su forme di educazione molto specifiche, come può essere uno stage”.

Settima caratteristica: le persone che ce l’hanno fatta si pongono degli obiettivi irraggiungibili.
Prima di riuscire a fare il loro primo milione, la maggior parte dei
ricchi può anche credere di non farcela, ma appena arrivano a quel
punto, diventa tutto molto più facile, perchè replicano il processo
che li ha portati dove la maggior parte delle persone sostenevano che
non potessero arrivare. E’ per questa ragione che la crescita della loro
ricchezza è, molto spesso, esponenziale: vanno da un milione, a dieci
milioni a trenta milioni. La loro fiducia fa da catalizzatore. “Non
credo che sia una questione di compentenze, perchè c’è un sacco di gente
molto più competente, ma i ricchi credono in se stessi. A un
certo punto, smettono di ascoltare gli altri e ascoltano solo se stessi.
E il successo gli dimostra che avevano ragione”, conclude Siebold.
L’ottavo
modo di pensare ha a che fare con il modo di approcciare la realtà: “Le
persone tendono a pensare che si stava meglio prima, nel passato. I
ricchi, invece, guardano avanti, sono proiettati verso il domani,
inseguono sogni, realizzano progetti”, fa notare l’esperto. Il nono
atteggiamento vincente chiama in causa la passione: “La maggior parte
delle persone si guadagna da vivere facendo cose che non le piacciono,
mentre chi emerge fa le cose che ama”. Collegato a questo, il decimo suggerimento: “Le persone normalmente pensano che si debba fare qualcosa per diventare ricchi, i ricchi dimostrano che si debba essere qualcosa per attrarre la ricchezza”.
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